Domanda pensione: quali sono i tempi di risposta Inps

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Finalmente hai maturato i requisiti per andare in pensione: da un lato, sei felice perché sei giunto al coronamento di una lunga carriera. Dall’altro lato, sei piuttosto preoccupato: non hai grandi cifre da parte, e ti hanno detto che, dalla domanda di pensione alla liquidazione del trattamento, possono passare anche parecchi mesi.

Tu non puoi proprio permetterti di restare per lunghi periodi senza stipendio né pensione: così, continui a posticipare il momento del pensionamento, che comunque potrebbe essere anche “forzato”, da parte del datore di lavoro, dato che hai superato i limiti di età.

Ma una volta inviata la domanda, entro quando l’Inps liquida la pensione? È vero che in alcuni casi si arriva ad attendere quasi un anno?

Facciamo il punto sulla domanda pensione: tempi di risposta Inps, con quanto anticipo si deve inviare la richiesta, che cosa fare in caso di ritardo da parte dell’istituto.

Vediamo inoltre se è possibile controllare lo stato della propria domanda di pensione e se si può far qualcosa per sollecitare la pratica. Inoltre, per accelerare le tempistiche, è possibile inviare la domanda prima di aver maturato i requisiti? E come fare con le dimissioni: ci si può dimettere dopo che si è ricevuta la pensione, per non restare senza stipendio? Si può avere la certezza del diritto alla pensione?

Certificazione del diritto alla pensione
Partiamo proprio dall’ultimo quesito: è possibile avere la certezza di aver diritto alla pensione? La risposta è positiva: è sufficiente richiedere all’Inps la certificazione del diritto alla pensione. Con questo documento, l’istituto certifica il diritto all’assegno di pensione, o ad altre prestazioni di accompagnamento alla pensione o di previdenza riconosciute dall’istituto, come l’Ape sociale. In particolare, l’Inps può certificare il diritto alle seguenti prestazioni:

  • pensione di vecchiaia;
  • pensione anticipata;
  • pensione di inabilità;
  • assegno di invalidità;
  • assegno sociale;
  • pensione ai superstiti (di reversibilità o indiretta);
  • pensione di anzianità;
  • ricostituzione della pensione;
  • ratei maturati e non riscossi;
  • estratto conto certificativo;
  • Ape Sociale;
  • beneficio per i lavoratori precoci.

Quando si può inviare la domanda di pensione?
La domanda di pensione può essere inviata anche prima della maturazione dei requisiti per il trattamento. La pensione è comunque liquidata una volta verificato il possesso di tutte le condizioni richieste (di età, di contribuzione, ed altre ulteriori eventuali condizioni) e trascorso l’eventuale periodo di finestra, dalla data di maturazione dei requisiti a quello di decorrenza del trattamento.

Attenzione: inviare la domanda con eccessivo anticipo si rivela inutile, così come indicare una decorrenza anteriore rispetto ai requisiti posseduti, in quanto l’Inps può respingere la domanda, o comunque non lavorarla. Se l’istanza viene respinta, occorre presentare una nuova richiesta.

Quando è consigliabile inviare la domanda di pensione?
Per prassi, nella generalità dei casi, la domanda di pensione si può presentare a partire dai 3 mesi prima della decorrenza. Se non è prevista una finestra, quindi, la domanda può essere presentata sino a 3 mesi prima della maturazione dei requisiti; se è prevista l’attesa di un periodo di finestra, è opportuno presentare l’istanza dai 3 mesi prima del termine del periodo di finestra o dell’apertura della finestra, in caso di finestra fissa.

Come si presenta la domanda di pensione?
La domanda di pensione può essere presentata tramite patronato, call center Inps (al numero 803.164 o 06.164.164, per chi chiama da telefono cellulare), oppure direttamente dal sito web dell’Inps, per chi è in possesso delle credenziali (pin Inps, Spid, Cns- carta nazionale dei servizi). Presentare da soli la domanda di pensione non è difficile, ma si tratta di una pratica piuttosto lunga e articolata: ci sono molti dati da compilare, e diversi documenti da allegare. Per sapere come presentare la domanda di pensione: Guida alla domanda di pensione (nell’esempio è illustrata la presentazione di una domanda di pensione di vecchiaia anticipata, ma la procedura è utile per tutte le tipologie di pensione).

Per ottenere la pensione ci vogliono le dimissioni?
I lavoratori dipendenti possono ottenere la pensione solo se cessano l’attività lavorativa, quindi se vengono licenziati, rassegnano le dimissioni o risolvono il rapporto consensualmente. Lo ha chiarito la Corte di Cassazione [1], sulla base di quanto disposto dalla legge Amato [2] e dalla legge Dini [3]. La finalità della pensione è difatti la tutela dallo stato di bisogno che deriva dalla fine dello svolgimento dell’attività lavorativa. L’obbligo di cessare l’attività lavorativa non è invece previsto per i lavoratori autonomi e per i collaboratori.

Invio della domanda di pensione senza dimissioni
Se un lavoratore dipendente invia la domanda di pensione, senza però inviare le dimissioni o la domanda di cessazione dal servizio (se dipendente pubblico), l’Inps non liquida il trattamento, sinché le dimissioni o la cessazione dal servizio non sono effettive.

Come controllare lo stato della domanda di pensione?
Hai inviato la domanda di pensione e vuoi sapere se l’Inps l’ha presa in carico, la sta lavorando o è bloccata per qualche problema, come la mancanza dei documenti. Puoi visionare lo stato della domanda accedendo, con le tue credenziali, alla sezione del sito web dell’Inps: Domanda pensione, ricostituzione, ratei, ecocert, Ape sociale e beneficio precoci/ Le mie domande. Per chiedere spiegazioni puoi contattare il call center o utilizzare il servizio web Inps Risponde.

Quali sono le tempistiche di risposta dell’Inps?
Purtroppo, negli ultimi anni le tempistiche di risposta dell’Inps riguardo alle richieste di pensione sono sensibilmente aumentate: ad oggi, l’attesa media per la liquidazione della pensione è di circa 3 mesi per i dipendenti del settore privato, e sino a 8 mesi per i dipendenti pubblici. Risultano invece più veloci le tempistiche di liquidazione della nuova pensione Quota 100, con pratiche chiuse anche in meno di 2 mesi e assegni pagati già dall’apertura della prima finestra, alla data del 1° aprile. Per questa tipologia di pensione, infatti, è stata prevista una “corsia preferenziale”, con premi di produttività ai dipendenti che gestiscono un numero maggiore di pratiche.

Fonte: Laleggepertutti.it