L’Inail vuole accelerare le fasi istruttorie sui casi da Covid – 19

ENACLavoro e Salute

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L’Inail vuole accelerare le fasi istruttorie sui casi da Covid – 19. A tutti i casi denunciati, determinati da infezione da nuovo coronavirus (equiparato a infortunio se il contagio è avvenuto in occasione di lavoro), siano essi mortali o meno, va data la massima priorità nella relativa fase istruttoria, al fine di erogare tempestivamente le prestazioni agli interessati.

L’Inail sta cercando di accelerare la definizione dei casi di eventi mortali denunciati, così da consentire agli uffici di disporre nel più breve tempo possibile dei necessari elementi di giudizio, sulla loro indennizzabilità, dei dati anagrafici, nonché di quelli economici in base ai quali saranno erogate le prestazioni.

L’Inail vuole accelerare le fasi istruttorie sui casi da Covid – 19

Per lo svolgimento di tali attività il personale ispettivo dell’Istituto potrà avvalersi anche delle modalità smart working, attraverso il ricorso alle banche dati disponibili, nonché attraverso i consueti contatti con i datori di lavoro, consulenti del lavoro, Asl, Autorità Giudiziaria, Autorità di Ps., ecc..

Nel caso in cui si rendano necessari accessi esterni, l’Istituto prevede che esso dovrà necessariamente prevedere la dotazione e il corretto impiego dei dispositivi di protezione individuale (Dpi) per la sicurezza del personale.

Il richiamo a tale ultima nota è riferito in particolare all’elenco generale dei Dpi (mascherine FFP2, occhiali protettivi, guanti di tipo uso e getta, camici monouso, ecc.), da utilizzare secondo la metodologia di esecuzione dell’ispezione, individuata in relazione alla natura del rischio dell’azienda presso cui è programmato l’accesso.

L’Istituto richiama l’utilità di tali istruzioni «anche in un’ottica di omogeneità dei comportamenti con il resto del personale ispettivo (Inl e Inps) per fornire al personale misure operative e indicazioni comportamentali finalizzate a incrementare, nel corso dell’ispezione in azienda, l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento adottate per contrastare l’epidemia da Covid-19”, contenute nel Protocollo condiviso tra Governo e parti sociali il 14 marzo 2020 e, da ultimo, il 24 aprile scorso e, più in generale, sull’osservanza delle precauzioni dettate per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e la sussistenza di adeguati livelli di protezione dei lavoratori.

L’Inail, pur prendendo atto che allo stato non è previsto un diretto coinvolgimento del personale ispettivo dell’Istituto nelle attività di controllo, invita comunque lo stesso ad approfondire i contenuti della citata nota dell’Inl, pur se inviata all’Inail solo per conoscenza, anche in vista di «un possibile futuro coinvolgimento». È pur vero, però, che attualmente, in base all’articolo 9 del Dpcm del 26 aprile 2020, il Prefetto si avvale «per la salute sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Ispettorato nazionale del lavoro e del Comando Carabinieri tutela del lavoro» che, funzionalmente, dipende dallo stesso Ispettorato.